Elegia di Osaka
Naniwa erejī
Durata
71
Formato
Regista
Ayako (Isuzu Yamada), giovane centralinista, accetta la corte del viscido padrone dell'azienda per cui lavora (Benkei Shiganoya): l'uomo la ricatta, promettendole aiuto visti i guai giudiziari che potrebbe passare suo padre, reo di aver sottratto illegalmente del denaro alla società per cui lavorava. Ma il fidanzato della ragazza, Nishimura (Kensaku Hara), è all'oscuro di tutto e vorrebbe sposarla.
Considerato il primo lungometraggio sonoro importante firmato da Kenji Mizoguchi, è un film in cui il regista giapponese inizia a dar vita a quello stile e a quelle tematiche che porterà avanti spesso nel corso della sua carriera successiva. La protagonista è una ragazza sola, vittima di una società maschilista in cui il sopruso e la corruzione sono all'ordine del giorno: Ayako è una (anti)eroina tragica, con cui è facile empatizzare. Drammatico ma mai ricattatorio, il film ha però come vera protagonista la città di Osaka (Naniwa, come vuole il titolo originale, è il suo vecchio nome) ritratta dal regista con stupefacente realismo. Mizoguchi la mostra senza filtri, filmando, allo stesso tempo, gli angoli più squallidi e gli edifici più moderni: dai grattacieli ai grandi magazzini, fino all'insistenza sull'illuminazione dei neon. Dietro questo apparente progresso, però, si nasconde una società ancora arcaica, primitiva, patriarcale. Film dai contenuti forti, Elegia di Osaka è un grido disperato realizzato da un autore che, già in questa prima fase della sua carriera, fa sentire forte la sua voce e, per chi vuole sentirla, è una voce che non si dimentica tanto facilmente.
Considerato il primo lungometraggio sonoro importante firmato da Kenji Mizoguchi, è un film in cui il regista giapponese inizia a dar vita a quello stile e a quelle tematiche che porterà avanti spesso nel corso della sua carriera successiva. La protagonista è una ragazza sola, vittima di una società maschilista in cui il sopruso e la corruzione sono all'ordine del giorno: Ayako è una (anti)eroina tragica, con cui è facile empatizzare. Drammatico ma mai ricattatorio, il film ha però come vera protagonista la città di Osaka (Naniwa, come vuole il titolo originale, è il suo vecchio nome) ritratta dal regista con stupefacente realismo. Mizoguchi la mostra senza filtri, filmando, allo stesso tempo, gli angoli più squallidi e gli edifici più moderni: dai grattacieli ai grandi magazzini, fino all'insistenza sull'illuminazione dei neon. Dietro questo apparente progresso, però, si nasconde una società ancora arcaica, primitiva, patriarcale. Film dai contenuti forti, Elegia di Osaka è un grido disperato realizzato da un autore che, già in questa prima fase della sua carriera, fa sentire forte la sua voce e, per chi vuole sentirla, è una voce che non si dimentica tanto facilmente.