Il vincitore
American Flyers
Durata
113
Formato
Regista
Il padre di David (David Marshall Grant) e Marcus (Kevin Costner) è morto di un aneurisma cerebrale. Marcus, che è un medico sportivo, teme che il fratello minore possa avere ereditato la predisposizione alla malattia: oo invita così nel centro dove lavora per fare dei test, e per recuperare un rapporto ormai sfilacciato. I due, ciclisti dilettanti, decidono di correre insieme la Hell of the West, dura corsa a tappe in Colorado. La gara sportiva fa emergere tutto il non detto e il rimosso nel loro rapporto, oltre a portare alla luce un crudele destino.
Dramma famigliare in tinta sportiva, Il vincitore attinge a piene mani al prontuario narrativo del cinema hollywoodiano, dal mito della seconda occasione ai rapporti famigliari da ricucire, passando per la ricerca continua della distinzione e della vittoria come sigillo e compimento del proprio percorso individuale. Il ciclismo è uno sport decisamente poco frequentato dal cinema (e in particolare in un'America ancora lontana dall'emergere dell'astro di Lance Armstrong) per i suoi tempi lunghi e per il suo essere irriducibile a schemi semplici di vittoria/sconfitta. Appunto semplicistica, per quanto spettacolare nell'ambientazione, è anche la messa in scena della gara con i suoi duelli quasi pugilistici. Povero di novità e momenti topici, Il vincitore resta un mediocre prodotto che funziona a tratti. Non ci sono grandi difetti, ma neanche veri pregi. Cameo di Eddie Merckx. Curiosità: il ciclista sovietico si chiama Aleksander Belov, come l'autore del canestro che regalò l'oro olimpico nel basket all'URSS sugli Stati Uniti a Monaco 1972.
Dramma famigliare in tinta sportiva, Il vincitore attinge a piene mani al prontuario narrativo del cinema hollywoodiano, dal mito della seconda occasione ai rapporti famigliari da ricucire, passando per la ricerca continua della distinzione e della vittoria come sigillo e compimento del proprio percorso individuale. Il ciclismo è uno sport decisamente poco frequentato dal cinema (e in particolare in un'America ancora lontana dall'emergere dell'astro di Lance Armstrong) per i suoi tempi lunghi e per il suo essere irriducibile a schemi semplici di vittoria/sconfitta. Appunto semplicistica, per quanto spettacolare nell'ambientazione, è anche la messa in scena della gara con i suoi duelli quasi pugilistici. Povero di novità e momenti topici, Il vincitore resta un mediocre prodotto che funziona a tratti. Non ci sono grandi difetti, ma neanche veri pregi. Cameo di Eddie Merckx. Curiosità: il ciclista sovietico si chiama Aleksander Belov, come l'autore del canestro che regalò l'oro olimpico nel basket all'URSS sugli Stati Uniti a Monaco 1972.