Spyro (Marcello Mastroianni), in seguito al matrimonio della figlia, lascia l'insegnamento e diventa apicoltore – mestiere del padre e del nonno – intraprendendo un lungo viaggio dal nord al sud della Grecia e incontrando parenti, vecchi amici e una giovane e bella ragazza (Nadia Mourouzi), con cui tenterà una relazione impossibile.

Sostenuto dal lirismo di Tonino Guerra, che collabora alla sceneggiatura, e dall'interpretazione minimale di Marcello Mastroianni (che recita in greco), il cinema di Angelopoulos si fa, con Il volo, sempre più intimista, concentrandosi su storie personali e minute che al contempo sanno essere, nonostante una maggiore esilità di fondo, allegorie radicali che trascendono la narrazione di base per raccontare il conflitto/incontro tra due generazioni greche: da un lato la vecchia, che ha subito l'invasione e l'occupazione, la guerra civile e il regime dei colonnelli; dall'altra la nuova senza memoria, che guarda al futuro non sapendo e non volendo sapere nulla di ciò che è stato. In questa dialettica antitetica finirà per svilupparsi l'intero film attraverso il rapporto impossibile tra i due protagonisti, personaggi sineddoche di questo passaggio generazionale. Se per Spyro il viaggio è tornare alla ricerca di se stessi, ripercorrere il proprio vissuto e rincontrare gli affetti perduti, gli amici nostalgici, la casa dell'infanzia in perenne conflitto di coscienza con la propria storia, per la giovane ragazza il viaggio non è che una fuga nell'oblio, nel tentativo disperato di combattere la propria solitudine esistenziale. Un dualismo che alla lunga si fa però meccanico, didattico quando non didascalico, svuotando il film della complessità dialettica e al contempo concretissima tipica del cinema di Angelopoulos, che resta più che in parte un vago ricordo. Ne Il volo lo stile del regista ellenico si fa più rarefatto ed essenziale, ma, a forza di lavorare sull'astrazione, anche più vago e incerto, nonostante alcune sequenze di sincera potenza. Nella versione italiana, cosa che di certo non aiuta, il film è stato accorciato di circa venti minuti, di cui dieci appartenenti a un unico blocco-sequenza. Una mutilazione irrimediabile, vista l'importanza retorica e narrativa degli spezzoni censurati per via delle esplicite scene di sesso e di nudo.
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