Un ragazzino proveniente dal ghetto di Los Angeles (Brandon Quintin Adams), accompagnato da due scassinatori, tenta una rapina nella impenetrabile dimora dei suoi avidi padroni di casa (Everett McGill e Wendy Robie). Ad attenderli probabili ricchezze, ma anche pericoli e orrori degni di un girone infernale. In pericoloso bilico tra horror, fiaba oscura e commedia, La casa nera è un film titubante, incerto e non indicato a chi si nutre di pellicole in cui la previdibilità tinta di rosso sangue è annunciata. Una delle opere di Wes Craven (autore anche della sceneggiatura) meno incline a essere classificata. Molte idee, anche se non tutte ben sviluppate: un accenno di denuncia sociale (lo sfruttamento della popolazione di colore meno abbiente), l'abitazione della coppia di villain che diventa scenograficamente vero e proprio personaggio della vicenda, il contrasto sfumatissimo tra bene e male (e tra diversità e normalità), l'orrore misto a perversione celato dai rapporti di vicinanza. Un film a tratti coinvolgente, pur con qualche banalità di troppo: dedicato soprattutto agli appassionati, che non resteranno delusi. Everett McGill e Wendy Robie, entrambi nel cast della serie televisiva I segreti di Twin Peaks (1990-1991) di David Lynch, sono impegnati, anche in questo caso, a tratteggiare le follie di una bizzarra coppia. Musiche di Don Peake.