Ghost in the Shell
Kōkaku Kidōtai
1995
Paese
Giappone
Generi
Animazione, Fantascienza
Durata
83 min.
Formato
Colore
Regista
Mamoru Oshii
2029. Il mondo è connesso attraverso una rete elettronica che permea tutta l'umanità. Molti esseri umani hanno corpi totalmente o parzialmente cibernetici, che forniscono forza e capacità cerebrali sovraumane. Tra questi ci sono gli agenti della Sezione 9 Mokoto Katsunagi, Batou e Ishikawa, alla ricerca di un misterioso hacker che, come un burattinaio, prende controllo dei cyborg. Finiranno in una ragnatela di misteri politici.

Film cult dell'animazione giapponese basato sull'omonimo manga di Masamune Shirow, è l'opera più nota di Mamoru Oshii, esempio notevole e maturo delle potenzialità del cyberpunk, quella branca della fantascienza che si dedica all'analisi del corpo e del suo rapporto con l'anima, la tecnologia e l'identità sessuale. In quest'ultima accezione, il film è carnale, ambiguamente esplicito nella descrizione della fisicità della protagonista, e creativamente angosciante nel mostrare un mondo connesso a tutti i livelli, tecnologico e bionico, capace di trascendere la normale distopia per approdare a importanti riflessioni filosofico-esistenziali. Il materialismo tipico della fantascienza più muscolare viene invertito dai canoni tradizionali a partire proprio dalla costruzione di Mokoto Katsunagi, ormai icona di un genere e di un'originale resa anti-erotica del genere femminile. Notevole l'impatto culturale non solo per gli amanti dell'animazione (ha condizionato anche la saga di Matrix dei fratelli Wachowski), soprattutto grazie all'impressionante resa visiva, decisamente all'avanguardia, che inserisce la CGI fondendola magistralmente con il tratto disegnato. Sbalorditivo. Oshii firmerà anche il notevole seguito Ghost in the Shell 2 – L'attacco dei cyborg (2004).

Il film è disponibile in home-video: leggi la scheda tecnica su Villaggio Tecnologico
Maximal Interjector
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