Giochi nell'acqua
Drowning by Numbers
1988
Paesi
Gran Bretagna, Olanda
Generi
Drammatico, Grottesco
Durata
118 min.
Formato
Colore
Regista
Peter Greenaway
Attori
Joan Plowright
Juliet Stevenson
Joely Richardson
Bernard Hill
Jason Edwards
Trevor Cooper
Bryan Pringle
Madre, figlia e nipote, Cissie Colpitts 1 (Joan Plowright), Cissie Colpitts 2 (Juliet Stevenson) e Cissie Colpitts 3 (Joely Richardson), annegano i rispettivi tre mariti secondo tre rituali di morte differenti, tutti accomunati dall'acqua come elemento naturale di morte. Il primo viene ucciso in una vasca da bagno, il secondo in mare e il terzo in una piscina. Uno dei più alti risultati del regista gallese nello studio della composizione dell'immagine, che non trova però un adeguato controcanto armonico nella successione puramente concettuale degli eventi, sospesi in un limbo fuori dal tempo. Un affascinante elogio della bellezza a cui può tendere il mezzo cinematografico nutrendosi di arte (le tre variazioni sul tema dell'omicidio seguono ascendenze pittoriche differenti), e un'esasperazione del gusto per il gioco intellettuale e l'enigma di Greenaway. Un'opera difficilmente eguagliabile nella straordinaria ricerca sul colore, le fonti luminose e la profondità di campo, con una saturazione visiva che ricorda le tele di Pieter Bruegel il Vecchio e Hieronymus Bosch, senza escludere rimandi alle vanitates seicentesche, a Rubens, ad Abraham van Beyeren, a Caravaggio, a Millais, a Holman Hunt, alla metafisica di De Chirico. Allo splendore estetico si affianca un cervellotico impianto teorico che ricerca l'ordine nel caos in termini di idee matematiche, intervalli numerici ordinati, proporzioni, equilibrio e ripetizioni, ricordando i costrutti musicali del compositore John Cage. Una pellicola magnetica e imperscrutabile, dalla lunga gestazione (la prima stesura risale al 1982), che pullula di riferimenti interni all'opera del suo autore, probabilmente irrisolta ma tecnicamente ineccepibile. «Sono geloso della capacità della musica di essere non narrativa» (Peter Greenaway). Fotografia di Sacha Vierny e colonna sonora di Michael Nyman che rielabora la Sinfonia Concertante K364 di Wolfgang Amadeus Mozart. Premio per il miglior contributo tecnico al Festival di Cannes.
Maximal Interjector
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