La rosa sulle rotaie
La roue
1923
Paese
Francia
Genere
Drammatico
Durata
273 min.
Formato
Bianco e Nero
Regista
Abel Gance
Attori
Sévérin-Mars
Ivy Close
Gabriel De Gravone
Pierre Magnier
Max Maxudian
Georges Térof
Gil Clary
Sisif (Séverin-Mars), un impiegato delle ferrovie, salva Norma (Ivy Close), rimasta orfana, da un incidente ferroviario e la alleva come fosse sua figlia. Quando Norma cresce, Sisif se ne innamora, ma la ragazza indirizza il suo sentimento verso altri lidi. Epilogo tragico. Abel Gance, uno dei più grandi titani e pionieri della storia del cinema muto, girò il film a cavallo tra il 1919 e il 1920, ma riuscì a mostrarlo al pubblico solo tre anni più tardi. Accanto al gigantismo tipico del regista, che arrivò a sfornare più di trenta bobine, il film è da annoverare tra i massimi esempi di melodramma sentimentale, in cui gli affetti assumono la dimensione statuaria e coinvolgente dell'epica, il linguaggio cinematografico è portato a livelli eccelsi e la commozione si sposa alla raffinatezza e alla ricercatezza della forma, a cominciare dalla memorabile dissolvenza incrociata del prologo. Il montaggio frenetico e molto dinamico subì senza dubbio l'influenza del cinema sovietico, ma la grandezza dell'approccio di Gance ha un respiro autonomo, che non disdegna di misurarsi sul terreno dell'allegoria, del rimando e del sogno. La modernità narrativa e la stupefacente efficacia con cui è gestito l'intreccio dei piani temporali, se rapportate all'anno di realizzazione, possono essere considerate come efficaci e monumentali ricapitolazioni delle “scoperte” del cinema precedente, in particolare della lezione di David Wark Griffith, delle cui teorizzazioni Gance si appropria per fornire dei pilastri solidi e strutturati alla sua storia così tanto sbilanciata sul piano emotivo che avrebbe potuto, in mani più fragili e meno illuminate, franare rovinosamente su se stessa. La ruota del titolo originale (La roue) è il ciclo della vita, che scorre senza guardare in faccia nessuno e che, nel caso del film di Gance, si accanisce anche con una sana dose di fatalità tragica che odora di predestinazione. La versione originale è di 8 ore, restaurata e ridotta nel dvd americano a 4 ore e mezza.
Maximal Interjector
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