Les salauds
Les salauds
2013
Paesi
Francia, Germania
Genere
Drammatico
Durata
100 min.
Formato
Colore
Regista
Claire Denis
Attori
Vincent Lindon
Chiara Mastroianni
Julie Bataille
Michel Subor
Lola Créton
Alex Descas
Grégoire Colin
Claire Tran
Marco (Vincent Lindon), comandante a capo di una nave che trasporta container, viene supplicato di tornare a Parigi dalla sorella Sandra (Julie Bataille), il cui marito si è appena suicidato e la cui azienda di famiglia è sull'orlo del precipizio. Sandra ha in mente un colpevole, ma desidera soprattutto avere il fratello al suo fianco. Un'opera rarefatta e radicale in cui la Denis prende saldamente in mano le proprie formule e passioni formali, indugiando ancora una volta su immagini rifinite ed ipnotiche, secondo un meccanismo seducente e rivelatore. È il sentimento, tuttavia, a venire fatalmente meno in una pellicola manieristica e cerebrale che è un affresco esistenziale primitivo, sensuale e nevrotico, pieno di momenti di prepotente ed elettrizzante bellezza e di scene vertiginose e sorprendenti. Quello della Denis è un lungometraggio tenebroso, ermetico e strafottente: un purgatorio tormentato, celato sotto gli stilemi del genere noir e calato nella sensibilità buia dei suoi personaggi, impalpabili ed evanescenti ma allo stesso tempo portatori di una dirompente forza simbolica. Una carica che li rende al contempo “portavoce” del tocco nichilista della Denis e vittime sacrificali del suo pessimismo cosmico, testimoniato oltretutto dall'agghiacciante sequenza in digitale del finale, tutt'altro che carica di speranza per il futuro delle immagini e del loro utilizzo. Tra i momenti di maggiore impatto nel tessuto non lineare del film c'è sicuramente la sequenza con Justine, interpreta da Lola Créton, che cammina nuda gocciolando sangue. Attori pedinati con discrezione attraverso una macchina da presa che insiste sui primi piani, fluttuando da un volto all'altro, azzeccatissime musiche dei Tindersticks, autentici habitué dei film della Denis, e cameo del regista lituano Šarūnas Bartas. Presentato nella sezione Un Certain Regard del Festival di Cannes.
Maximal Interjector
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