Tabù
Tabu: A Story of the South Seas
1931
Paese
Usa
Generi
Drammatico, Documentario, Avventura
Durata
86 min.
Formato
Bianco e Nero
Regista
Friedrich Wilhelm Murnau
Sull'isola di Bora Bora un ragazzo (Matahi) e una ragazza (Reri) si amano. La loro vita insieme è spensierata, finché lei non viene scelta per essere consacrata alla divinità locale ed è costretta quindi a restare vergine, diventando tabù per tutti gli uomini. I due innamorati decidono di fuggire e trovano rifugio in un'isola governata dai bianchi, ma in breve tempo vengono raggiunti da un integerrimo sacerdote (Hitu), disposto a tutto pur di far rispettare la volontà divina. Ultima pellicola di F.W. Murnau, morto tragicamente in un incidente d'auto a una settimana dall'anteprima del film. Girato nei Mari del Sud e con un cast di attori non professionisti, Tabù nacque come un progetto a quattro mani, una collaborazione tra Murnau e Robert J. Flaherty. Ma le profonde divergenze tra i due registi causarono non pochi problemi, tant'è che Flaherty abbandonò il set a metà della lavorazione. Il contributo dell'autore americano è comunque tutt'ora percepibile, soprattutto in una prima parte che rispecchia abbastanza fedelmente la sua poetica, più documentaristica ed etnografica, ma anche più solare e positiva rispetto a quella di Murnau. Nella seconda parte, invece, dominano la cupezza e il pessimismo caratterizzanti l'immaginario del regista tedesco che toccano l'apice in un finale tragico e struggente. Rinunciando all'uso del sonoro, la narrazione è delegata completamente alla componente visiva, supportata dalla splendida fotografia di Floyd Crosby (premiato con l'Oscar) e da una mobilissima macchina da presa capace di cogliere sia l'incanto dei luoghi e della quotidianità indigena sia più inquietanti e profonde contraddizioni. Anche questo universo da sogno, paradisiaco e fuori dal tempo, è stato infatti contaminato da quegli egoismi, quelle prepotenze e quelle convenzioni che funestano il mondo degli uomini cosiddetti civilizzati e li condannano all'infelicità. Il nome di Flaherty compare nei crediti del film in qualità di sceneggiatore ma non di co-regista.
Maximal Interjector
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