Women in Revolt
Women in Revolt
1971
Paese
Usa
Generi
Commedia, Drammatico
Durata
97 min.
Formato
Colore
Regista
Paul Morrissey
Attori
Jackie Curtis
Candy Darling
Holly Woodlawn
Martin Kove
Le vicende di tre femministe, che però in realtà sono dei transgender: Candy (Candy Darling) sogna di fare l'attrice; Jackie (Jackie Curtis) è un'intellettuale convinta che le donne siano oppresse nella società americana contemporanea ma è ancora vergine; Holly (Holly Woodlawn) è una ninfomane. Insieme si iscrivono a un gruppo femminista militante. Il talento di Paul Morrissey per la presa diretta e le situazioni estreme si gioca la carta del femminismo, un tema chiave per gli umori culturali dell'epoca, che nelle sue mani si trasforma in una farsa stralunata e rigorosamente kitsch, con le solite incursioni in una svagata forma di cattivo gusto che oltre a essere decisamente camp era anche molto warholiana. La dimensione provocatoria è decisamente conforme alla sensibilità del più attivo e interessante regista emerso dalla Factory dell'artista americano, ma il film è troppo schiavo della sua autoindulgenza in situazioni estreme e pretestuose, non ha sussulti degni di nota e si adagia su una narrazione mestamente sfilacciata. Anche il discorso sull'identità di genere (le tre femministe sono in realtà dei travestiti) non va oltre la meccanica coloritura grottesca e fatica ad interessare al di fuori di un contesto puramente situazionista. Il modello di riferimento sarebbe John Waters, ma rispetto al regista di Pink Flamingos (1972) le unghiate sono meno follemente deliranti e più annacquate. Il film è l'ultimo per il quale Warhol girò delle scene, visto che nel bel mezzo delle riprese Jackie Curtis, che come le altre due protagonista era una superstar transgender della Factory, minacciò di abbandonare il progetto se non avesse visto Warhol stare dietro la macchina da presa. Colonna sonora di John Cale.
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