Il romanzo di Mildred
Mildred Pierce
Premi Principali
Oscar alla miglior attrice protagonista 1946
Durata
111
Formato
Regista
Berto (Bruce Bennett) decide di abbandonare la moglie Mildred (Joan Crawford) e le sue due figlie per un motivo molto preciso: l'amore ossessivo e sconfinato che la sua consorte riserva alla primogenita Veda (Ann Blyth). Mildred, rimasta senza marito, deve prendere in mano la sua vita e quella della sua famiglia, ma ogni sua scelta è condizionata dalla figlia maggiore.
Aperto da un incipit splendido, Il romando di Mildred è un noir con venature da melodramma diretto da un Michael Curtiz in ottima forma. Il regista di Casablanca (1942), insieme al suo direttore della fotografia Ernest Haller, costruisce un elegante lungometraggio contrassegnato da un gioco di ombre e di luci che tanto ricorda l'espressionismo tedesco degli anni Venti. Se la regia è sinuosa, non da meno è una coinvolgente narrazione a incastri, sviluppatasi su un lungo flashback in cui lo spettatore è direttamente chiamato in causa per risolvere il mistero iniziale. A colpire più di ogni altra cosa, però, è il morboso rapporto madre-figlia, dotato di una forza rara per il cinema americano del periodo, con quest'ultima che, nonostante la giovane età, è una femme fatale a tutti gli effetti. Impressionante Joan Crawford, meritatamente premiata con un Oscar, ma non da meno è Ann Blyth in una parte cinica e spietata. Tratto da un romanzo di James M. Cain, a cui si ispirerà anche Todd Haynes per una miniserie nel 2011.
Aperto da un incipit splendido, Il romando di Mildred è un noir con venature da melodramma diretto da un Michael Curtiz in ottima forma. Il regista di Casablanca (1942), insieme al suo direttore della fotografia Ernest Haller, costruisce un elegante lungometraggio contrassegnato da un gioco di ombre e di luci che tanto ricorda l'espressionismo tedesco degli anni Venti. Se la regia è sinuosa, non da meno è una coinvolgente narrazione a incastri, sviluppatasi su un lungo flashback in cui lo spettatore è direttamente chiamato in causa per risolvere il mistero iniziale. A colpire più di ogni altra cosa, però, è il morboso rapporto madre-figlia, dotato di una forza rara per il cinema americano del periodo, con quest'ultima che, nonostante la giovane età, è una femme fatale a tutti gli effetti. Impressionante Joan Crawford, meritatamente premiata con un Oscar, ma non da meno è Ann Blyth in una parte cinica e spietata. Tratto da un romanzo di James M. Cain, a cui si ispirerà anche Todd Haynes per una miniserie nel 2011.