Nina
A Matter of Time
Durata
97
Formato
Regista
Un'attrice di successo (Liza Minnelli), in attesa di presentare il suo nuovo film, ricorda con malinconia il soggiorno romano condiviso con una eccentrica Contessa (Ingrid Bergman) che l'avrebbe accolta sotto la sua ala protettiva, e che le avrebbe portato fortuna per la sua carriera.
L'ultimo film di Vincente Minnelli (1903-1986) è un'emblematica – e discretamente calzante – riflessione musicale sulla maturità e sul tempo che scorre, sintetizzati nell'eccentrico personaggio interpretato da una memorabile e supercamp Ingrid Bergman, in uno dei suoi ultimi ruoli. E il rapporto tra le due protagoniste, ben sceneggiato da John Gay, è retto con vigore dalle solide spalle di Liza Minnelli, gloriosa figlia di Vincente, che la fa da padrona nei numeri musicali e dimostra, dopo Cabaret (1972), di essere un'artista completa. Il risultato è un'opera imperfetta, priva di grandi momenti da ricordare, ma interessante: altruismo, ambientazioni sofisticate (tra Roma e Venezia) e bella musica si fondono in unico, grande calderone metacinematografico, a metà tra il pittoresco e la malinconia. Primo ruolo per Isabella Rossellini. Ispirato al romanzo Film Of Memory di Maurice Druon, con canzoni di Kander, Ebb, e Do It Again di George Gershwin and Buddy G. De Sylva.
L'ultimo film di Vincente Minnelli (1903-1986) è un'emblematica – e discretamente calzante – riflessione musicale sulla maturità e sul tempo che scorre, sintetizzati nell'eccentrico personaggio interpretato da una memorabile e supercamp Ingrid Bergman, in uno dei suoi ultimi ruoli. E il rapporto tra le due protagoniste, ben sceneggiato da John Gay, è retto con vigore dalle solide spalle di Liza Minnelli, gloriosa figlia di Vincente, che la fa da padrona nei numeri musicali e dimostra, dopo Cabaret (1972), di essere un'artista completa. Il risultato è un'opera imperfetta, priva di grandi momenti da ricordare, ma interessante: altruismo, ambientazioni sofisticate (tra Roma e Venezia) e bella musica si fondono in unico, grande calderone metacinematografico, a metà tra il pittoresco e la malinconia. Primo ruolo per Isabella Rossellini. Ispirato al romanzo Film Of Memory di Maurice Druon, con canzoni di Kander, Ebb, e Do It Again di George Gershwin and Buddy G. De Sylva.