Due cuori in cielo
Cabin in the Sky
Durata
98
Formato
Regista
Little Joe Jackson (Eddie ‘Rochester' Anderson), incallito giocatore d'azzardo, rimane gravemente ferito in seguito a una sparatoria e resta in un indefinito limbo onirico, sospeso tra inferno e paradiso.
Gradevole – ma non particolarmente memorabile – commedia musicale dedicata alle seconde possibilità, affidata all'estro di Vincente Minnelli, qui al primo film, ma già consapevole del suo talento e delle numerose frecce al suo arco: numeri entusiasmanti ma non eccessivi, caratteri intensi e ben delineati, talento visivo esplosivo e dirompente. Affidato alla stella radiofonica di colore Eddie ‘Rochester' Anderson, protagonista di incredibile smalto e simpatico carisma, il film si muove con scioltezza e disinvoltura sino alla fine, tra coinvolgenti parentesi musicali (che coinvolgono anche Louis Armstrong e la sensuale Lena Horne) e momenti recitativi riusciti, dovuti soprattutto al talento di Anderson e a quello di una funzionale Ether Waters, chiamata a interpretare Petunia, la dolce e sofferente moglie del protagonista: è lei il vero cuore del film. Semplice ma godibile. La canzone Happiness is a Thing Called Joe, di Harold Arlen e E.Y. Harburg, venne candidata all'Oscar.
Gradevole – ma non particolarmente memorabile – commedia musicale dedicata alle seconde possibilità, affidata all'estro di Vincente Minnelli, qui al primo film, ma già consapevole del suo talento e delle numerose frecce al suo arco: numeri entusiasmanti ma non eccessivi, caratteri intensi e ben delineati, talento visivo esplosivo e dirompente. Affidato alla stella radiofonica di colore Eddie ‘Rochester' Anderson, protagonista di incredibile smalto e simpatico carisma, il film si muove con scioltezza e disinvoltura sino alla fine, tra coinvolgenti parentesi musicali (che coinvolgono anche Louis Armstrong e la sensuale Lena Horne) e momenti recitativi riusciti, dovuti soprattutto al talento di Anderson e a quello di una funzionale Ether Waters, chiamata a interpretare Petunia, la dolce e sofferente moglie del protagonista: è lei il vero cuore del film. Semplice ma godibile. La canzone Happiness is a Thing Called Joe, di Harold Arlen e E.Y. Harburg, venne candidata all'Oscar.