Carrie – Lo sguardo di Satana
Carrie
Durata
94
Formato
Regista
Vittima di bullismo, torturata dagli orribili scherzi dei compagni di scuola e dalle angherie di una madre conservatrice e religiosamente fanatica (Piper Laurie), l'introversa Carrie White (Sissy Spacek) elabora una vendetta atroce e impietosa grazie ai suoi poteri di telecinesi.
Riuscita trasposizione dell'omonimo romanzo (1974) di Stephen King, il film di Brian De Palma è un affascinante prodotto di genere che poggia le basi su una regia divertita e un po' compiaciuta. Fatica leggermente a carburare, ma le sequenze finali danno encomiabile valore al risultato finale: il momento in cui Carrie sta per rimanere vittima del macabro scherzo dei suoi compagni è una lezione di montaggio, dotata di tempi perfetti e capace di giocare nel modo giusto con la suspense. Memorabile l'uso dello split screen, destinato a diventare uno dei marchi di fabbrica del cinema di De Palma. Notevoli performance di Sissy Spacek (indimenticata e iconica Carrie, ricoperta di sangue da capo a piedi) e Piper Laurie (quest'ultima tornata a recitare al cinema dopo quindici anni di inattività seguiti al successo de Lo spaccone del 1961), entrambe meritatamente candidate all'Oscar. Si tratta del primo di innumerevoli adattamenti di un lavoro di Stephen King e, benché non particolarmente fedele al testo di partenza, uno dei più apprezzati. Strepitoso (e inatteso) successo di pubblico, ebbe un seguito (Carrie 2: la furia del 1999) e un remake (Lo sguardo di Satana – Carrie del 2013).
Riuscita trasposizione dell'omonimo romanzo (1974) di Stephen King, il film di Brian De Palma è un affascinante prodotto di genere che poggia le basi su una regia divertita e un po' compiaciuta. Fatica leggermente a carburare, ma le sequenze finali danno encomiabile valore al risultato finale: il momento in cui Carrie sta per rimanere vittima del macabro scherzo dei suoi compagni è una lezione di montaggio, dotata di tempi perfetti e capace di giocare nel modo giusto con la suspense. Memorabile l'uso dello split screen, destinato a diventare uno dei marchi di fabbrica del cinema di De Palma. Notevoli performance di Sissy Spacek (indimenticata e iconica Carrie, ricoperta di sangue da capo a piedi) e Piper Laurie (quest'ultima tornata a recitare al cinema dopo quindici anni di inattività seguiti al successo de Lo spaccone del 1961), entrambe meritatamente candidate all'Oscar. Si tratta del primo di innumerevoli adattamenti di un lavoro di Stephen King e, benché non particolarmente fedele al testo di partenza, uno dei più apprezzati. Strepitoso (e inatteso) successo di pubblico, ebbe un seguito (Carrie 2: la furia del 1999) e un remake (Lo sguardo di Satana – Carrie del 2013).