Vestito per uccidere
Dressed to Kill
Durata
105
Formato
Regista
Robert Elliott (Michael Caine), raffinato psicanalista, vede il suo destino incrociarsi con quello di una sua paziente (Angie Dickinson) e di una prostituta testimone di un omicidio (Nancy Allen). In un torbido gioco a incastri, non tutto è come sembra.
Accompagnato dalle coinvolgenti note di Pino Donaggio, uno dei più paradigmatici e riusciti omaggi di Brian De Palma al cinema di Alfred Hitchcock (in modo particolare a Psyco del 1960 e Frenzy del 1972). Morbosamente erotico, abbagliato da lampi di glamour, allucinazioni perverse e macchie di sangue, Vestito per uccidere ancora oggi, nonostante alcuni eccessi nel tentativo di ricercare sempre e comunque il virtuosismo, conserva una forza e un fascino difficilmente contestabili. L'intreccio è smaccatamente artificioso e serve solo come pretesto per realizzare un'opera di regia pura, ma la tensione si mantiene alta fino alla fine e le emozioni non mancano. Nancy Allen è in forma smagliante, ma Angie Dickinson, nei venti minuti che la vedono protagonista nei panni di un'annoiata e matura signorotta dell'upper class newyorkese, lascia il segno: carnale, morbida, di bianco vestita, si lascia sedurre dallo spettatore, qui complice più che mai dello sguardo malato del killer. Memorabili le sequenze del pedinamento nel museo e dell'inseguimento in metropolitana, tra le cose migliori che De Palma abbia mai girato.
Accompagnato dalle coinvolgenti note di Pino Donaggio, uno dei più paradigmatici e riusciti omaggi di Brian De Palma al cinema di Alfred Hitchcock (in modo particolare a Psyco del 1960 e Frenzy del 1972). Morbosamente erotico, abbagliato da lampi di glamour, allucinazioni perverse e macchie di sangue, Vestito per uccidere ancora oggi, nonostante alcuni eccessi nel tentativo di ricercare sempre e comunque il virtuosismo, conserva una forza e un fascino difficilmente contestabili. L'intreccio è smaccatamente artificioso e serve solo come pretesto per realizzare un'opera di regia pura, ma la tensione si mantiene alta fino alla fine e le emozioni non mancano. Nancy Allen è in forma smagliante, ma Angie Dickinson, nei venti minuti che la vedono protagonista nei panni di un'annoiata e matura signorotta dell'upper class newyorkese, lascia il segno: carnale, morbida, di bianco vestita, si lascia sedurre dallo spettatore, qui complice più che mai dello sguardo malato del killer. Memorabili le sequenze del pedinamento nel museo e dell'inseguimento in metropolitana, tra le cose migliori che De Palma abbia mai girato.