Finalmente arrivò l'amore

Il miliardario perdigiorno Mop (Burt Reynolds) conosce un'attrice alcolizzata e i due diventano subito una coppia affiatata. In seguito, anche altre due coppie con problemi di soldi e gioco si uniranno a loro, creando una frivola combriccola dove tutti sono pronti a scambiarsi i partner.

Dopo una serie di successi con cui era riuscito a mettere d'accordo sia la critica più cinephìle che il pubblico mainstream, Peter Bogdanovich ritenta la formula che lo aveva reso celebre in quei turbolenti anni della New Hollywood, omaggiando integralmente il genere musical. In particolare, i punti di riferimenti sono le commedie musicali degli anni '30 con Fred Astaire: tuttavia, nonostante la confezione sia impeccabile, il risultato è un futile trastullo tutto personale di Bogdanovich, che si dimentica di costruire una trama rispettabile dentro l'universo da screwball-musical comedy ricostruito a tavolino. Rimane una semplice scatoletta di confetti vintage destinata a essere amata solo da scenografi, storici del cinema o registi della Hollywood classica. Il resto degli spettatori rimarrà di stucco di fronte a un trionfo di frivolezza proto-kitsch di tale portata. Dopo l'esito disastroso al botteghino, Bogdanovich scrisse una lettera di scuse su tutti i giornali.