Vincent (Séverin Blanchet) è un ministro caduto in disgrazia, contestato dagli elettori e messo da parte dal governo. Una volta date le dimissioni, trova impiego come giardiniere e riscopre tutti in una volta i piaceri della vita, assaporandoli come mai era riuscito a fare prima. Pure il suo successore, avido di potere e di carriera, si troverà presto a seguire le sue orme.

Piccolo grande apologo sul piacere prezioso della semplicità del vivere, Giardini in autunno è una ironica favola alla riscoperta di se stessi, in barba ai cerimoniali del potere e alle ansie della carriera. Dalla satira della politica all'elegia del buon bere e della convivialità, c'è tutto Iosseliani nella trama ondivaga e nell'umanità variopinta di questo film. Tutto scorre abbastanza in superficie ma è un film lieve e sincero, un po' prolisso ma comunque coinvolgente. Michel Piccoli interpreta con garbo e autoironia travolgente il ruolo dell'anziana madre del protagonista. In concorso al Festival di Roma.
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