Io e la vacca

Giovanotto spiantato senz'arte né parte (Buster Keaton) arriva nel West e si trova a lavorare come cowboy per conto di un allevatore (Howard Truesdale) e della figlia di questi (Kathleen Myers). Ben poco a suo agio con la rude vita di frontiera, il protagonista ne combina di tutti i colori, ma si fa ben presto un'amica: una tenera e simpatica mucca.

Il genio di Buster Keaton va in trasferta negli orizzonti del western, costruendo una godibile parodia del genere dove le acrobazie circensi del suo corpo comico trovano perfetta collocazione negli ampi spazi naturali americani, già in precedenza location di Accidenti che ospitalità! (1923). È sorprendente come il regista e attore riesca a interagire con gli animali trasformandoli in attori al servizio della gag, a tutti gli effetti co-protagonisti del film. I numeri con la dolcissima bovina sono deliziosi e la sequenza clou che vede l'eroe alle prese con un'intera mandria impazzita è nel più puro stile keatoniano: ridicolo, iperbolico, irriverente. Spassoso e insieme malinconico lo sketch autoriferito in cui un mandriano minaccia con la pistola il protagonista per obbligarlo a sorridere, ma questi non ne è capace. Keaton è un pagliaccio triste, ma desta nello spettatore un riso che è pane per l'anima. Altro titolo: Andate al west.