Un ex gangster (Jackie Gleason), che si sta godendo un po' di pace e serenità, è costretto a tornare in azione per conto di un potente boss (Groucho Marx): il suo compito è andare in prigione per far tacere per sempre un criminale che si trova dietro le sbarre. In galera, però, prova l'LSD e finirà per evadere a bordo di una mongolfiera.

Commedia assurda e strampalata, Skidoo è uno dei risultati più bassi della carriera di Otto Preminger, regista di pellicole di grande valore come Vertigine (1944) o Anatomia di un omicidio (1959). Più del vuoto che lo attraversa, è un film che colpisce negativamente per come cerca di raggiungere l'attualità a tutti i costi: ma il Sessantotto, e forse anche la New Hollywood, non appartengono a Preminger, che si dimostra poco a suo agio in un lungometraggio dove la sua mano rimane invisibile. Si dice che il regista abbia provato su di sé la droga così da mostrarne gli effetti in maniera credibile: sarà, ma il risultato è ugualmente artificioso e ben poco visionario. Nella parte del boss – chiamato God (ovvero, Dio) nella versione originale – c'è Groucho Marx nella sua ultima interpretazione in assoluto.
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