Lezioni d'amore
Elegy
Durata
112
Formato
Regista
David Kepesh (Ben Kingsley) è un noto intellettuale cinico, libertino, contrario ai rapporti duraturi e collezionista di ragazze: atteggiamento che cambia dopo una relazione, e il conseguente e dirompente innamoramento, con una sua studentessa (Penélope Cruz).
Tratto dal romanzo L'animale morente (2001) di Philip Roth, questo racconto d'educazione amorosa e di formazione è per lunghi tratti un banale e prevedibile melodramma innervato da qualche spruzzo di commedia sentimentale, con personaggi trattati in maniera superficiale e poca capacità di andare a fondo ai sentimenti e alle condizioni raccontate. Si salva in corner per le sequenze in cui (caso strano) agisce la voce over del protagonista e in cui, anche grazie a un efficace uso del montaggio visivo e sonoro, lo spettatore entra nelle sue inquietudini e nei suoi timori: sono questi gli unici momenti in cui si scava oltre la superficie. Il problema è, probabilmente, un'eccessiva aderenza al romanzo e alla parola scritta che, non rielaborata e solo a tratti tradotta in altro linguaggio, non riesce a cogliere fino in fondo le sfaccettature e le inquietudini di un personaggio interessante e stratificato. Sceneggiatura di Nicholas Meyer. Presentato in concorso al Festival di Berlino.
Tratto dal romanzo L'animale morente (2001) di Philip Roth, questo racconto d'educazione amorosa e di formazione è per lunghi tratti un banale e prevedibile melodramma innervato da qualche spruzzo di commedia sentimentale, con personaggi trattati in maniera superficiale e poca capacità di andare a fondo ai sentimenti e alle condizioni raccontate. Si salva in corner per le sequenze in cui (caso strano) agisce la voce over del protagonista e in cui, anche grazie a un efficace uso del montaggio visivo e sonoro, lo spettatore entra nelle sue inquietudini e nei suoi timori: sono questi gli unici momenti in cui si scava oltre la superficie. Il problema è, probabilmente, un'eccessiva aderenza al romanzo e alla parola scritta che, non rielaborata e solo a tratti tradotta in altro linguaggio, non riesce a cogliere fino in fondo le sfaccettature e le inquietudini di un personaggio interessante e stratificato. Sceneggiatura di Nicholas Meyer. Presentato in concorso al Festival di Berlino.