Non drammatizziamo... è solo questione di corna

Domicile conjugal

Anno

Paese

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Durata

100

Formato

Antoine Doinel (Jean-Pierre Léaud) e Christine Darbon (Claude Jade) si sono sposati. Lei impartisce lezioni di violino, lui tinge fiori nel cortile del palazzo, abitato da persone piuttosto eccentriche che hanno soprannominato il nuovo, misterioso arrivato lo “strangolatore”. L'incontro con la bella Kyoko (Hiroko Berghauer) manderà in crisi la giovane coppia.

Il film, che si apre con un paio di gambe femminili (immagine topica della poetica truffautiana, destinata ad avere il suo coronamento sette anni più tardi con L'uomo che amava le donne, 1977), prosegue a raccontare la vita di Antoine Doinel dal punto in cui si era conclusa nel precedente Baci rubati (1968). Non drammatizziamo... è solo questione di corna, rispetto al precedente capitolo, di cui è solo appendice, risulta al contempo più costruito dal punto di vista drammaturgico (la tematica principale, come si evince dal titolo originale, è la vita di coppia dal punto di vista della nascita del primo figlio e del tradimento di lui), ma anche assai meno riuscito a causa di una descrizione della vita sociale dell'epoca che a lungo andare rivela cali di ritmo, oltre a offrire una visione anacronistica e sfumata degli eventi. Inutile soffermarsi sull'incommentabile titolo italiano.
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