Fahrenheit 451
Fahrenheit 451
Durata
113
Formato
Regista
In una società immaginaria, in cui è vietato leggere e possedere libri, Montag (Oskar Werner), al comando di una squadra di pompieri, brucia i volumi che le biblioteche clandestine tentano di salvare, dando nel contempo la caccia agli uomini che osano infrangere le norme imposte. L'incontro con una donna misteriosa di nome Clarissa (Julie Christie) metterà in crisi tutte le sue certezze.
Tratto dal romanzo omonimo di Ray Bradbury (scritto negli anni Cinquanta, in pieno maccartismo), il film segna una vera e propria svolta nel percorso artistico di François Truffaut, finora avverso al genere fantascientifico. L'oggetto libro, da sempre una passione del regista, diventa qui il pretesto per ragionare sul valore della «scrittura intesa come asservimento, quando questa è privilegio di pochi, scrittura come liberazione nelle mani di chi libero non è» (Alberto Barbera, Umberto Mosca). Ciò è possibile grazie a una solida drammaturgia che fonde realtà e fantascienza, il dramma e il piglio fresco di un racconto fuori dal tempo. Ottima sceneggiatura, scritta dal regista insieme a Jean-Louis Richard, capace di trasmettere sullo schermo tutto il fascino delle pagine di partenza e di dare vita a una pellicola avvincente e di grande suggestione, visiva e narrativa. Musiche di Bernard Herrmann, fotografia di Nicolas Roeg. Si tratta del primo film di Truffaut girato in studio, in presa diretta e a colori. Presentato in concorso alla Mostra di Venezia.
Tratto dal romanzo omonimo di Ray Bradbury (scritto negli anni Cinquanta, in pieno maccartismo), il film segna una vera e propria svolta nel percorso artistico di François Truffaut, finora avverso al genere fantascientifico. L'oggetto libro, da sempre una passione del regista, diventa qui il pretesto per ragionare sul valore della «scrittura intesa come asservimento, quando questa è privilegio di pochi, scrittura come liberazione nelle mani di chi libero non è» (Alberto Barbera, Umberto Mosca). Ciò è possibile grazie a una solida drammaturgia che fonde realtà e fantascienza, il dramma e il piglio fresco di un racconto fuori dal tempo. Ottima sceneggiatura, scritta dal regista insieme a Jean-Louis Richard, capace di trasmettere sullo schermo tutto il fascino delle pagine di partenza e di dare vita a una pellicola avvincente e di grande suggestione, visiva e narrativa. Musiche di Bernard Herrmann, fotografia di Nicolas Roeg. Si tratta del primo film di Truffaut girato in studio, in presa diretta e a colori. Presentato in concorso alla Mostra di Venezia.