Marie (Charlotte Rampling) e Jean (Bruno Cremer) sono sposati da quasi trent'anni. Durante una vacanza al mare, lui sparisce nel nulla mentre lei è intenta a schiacciare un pisolino: tornata in città, la donna non riesce ad arrendersi all'assenza del marito.

Prima opera della "trilogia del lutto" concepita dall'autore parigino, insieme a Il tempo che resta del 2005 e Il rifugio del 2009, Sotto la sabbia rappresenta uno dei momenti più riusciti, strutturati e intensi dell'intera filmografia del suo autore. Ozon diluisce in maniera intelligente e mai prosaica un'atmosfera di solitudine, abbandono e morte che trova compimento in una narrazione integra, complessa e non ingenua di uno spietato racconto sentimentale. Un film all'apparenza altero, in realtà volubile, doloroso e asservito al dramma del personaggio interpretato da una splendida Charlotte Rampling, spesso assoldata da Ozon in ruoli sofferti, enigmatici e astrattamente sospesi. Grande fascino e diverse sequenze da ricordare, quelle ambientate in spiaggia in primis.
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