Amanti criminali

La giovane Alice (Natacha Régnier) convince il coetaneo Luc (Jérémie Renier) a uccidere un compagno di scuola (Salim Kechiouche), che accusa di averle usato violenza. Nel tentativo di sbarazzarsi del cadavere, i due si perdono nel bosco. Si imbatteranno in un uomo misterioso (Miki Manojlovic), deciso a nutrirsi dei loro corpi.

Ozon, al terzo lungometraggio dopo Regarde la mer (1997) e Sitcom (1998), firma quella che è forse la sua opera più feroce ed edonistica. Amanti criminali, ispirato a un poema (Nuit de l'enfer) di Arthur Rimbaud rielaborato da Ozon stesso e della regista Marine De Van (negli anni anche attrice e sceneggiatrice per il regista parigino), proietta l'evidente ossessione del suo autore verso l'universo delle fiabe. Echi di Hansel e Gretel risuonano incontrollati in una sarabanda di sangue che, tuttavia, finisce soltanto per compiacere il regista. Consapevole del suo innegabile talento, Ozon affoga il film in un formalismo incontenibile, allontanando ogni forma di turbamento e di morbosità. Buone le intenzioni, ma la patina che avvolge il terrore lascia macchie indelebili sul prodotto finale.