Sul globo d'argento
Na srebrnym globie
Durata
166
Formato
Regista
Finiti su un pianeta dove la vita è possibile, alcuni astronauti terrestri girano un video-diario in cui mostrano la nascita di una nuova società primitiva in un luogo in cui sono venerati come dei. Alla loro morte, il filmato arriva al ricercatore Marek (Andrzej Sewerin), che giunge sul pianeta ed è trattato come un Messia.
Schizofrenico film di fantascienza, girato nella seconda metà degli anni '70 e bloccato dal governo della Polonia che vedeva il conflitto conclusivo dell'opera come un'allegoria della lotta tra il popolo polacco e il totalitarismo (come misura estrema, venne bruciata buona parte della pellicola). Dopo la fine del regime comunista, venne proiettato al Festival di Cannes nel 1988 con la voce narrante del regista Żuławski al posto dei buchi narrativi. Blasfemo e apocalittico, è un apologo sulla follia religiosa, sullo spiritualismo alieno e su una megalomania politica densa di simbolismi cristologici e incursioni filosofiche nel metacinema. L'estetica sciamanica e l'aura di film di culto (dovuta anche alle controversie produttive) contribuiscono a renderlo uno dei più intensi e significativi lavori di Żuławski. Basato sul romanzo omonimo di Jerzy Zuławski. Girato in Polonia, Ucraina, nel Deserto del Gobi e sulle montagne del Caucaso.
Schizofrenico film di fantascienza, girato nella seconda metà degli anni '70 e bloccato dal governo della Polonia che vedeva il conflitto conclusivo dell'opera come un'allegoria della lotta tra il popolo polacco e il totalitarismo (come misura estrema, venne bruciata buona parte della pellicola). Dopo la fine del regime comunista, venne proiettato al Festival di Cannes nel 1988 con la voce narrante del regista Żuławski al posto dei buchi narrativi. Blasfemo e apocalittico, è un apologo sulla follia religiosa, sullo spiritualismo alieno e su una megalomania politica densa di simbolismi cristologici e incursioni filosofiche nel metacinema. L'estetica sciamanica e l'aura di film di culto (dovuta anche alle controversie produttive) contribuiscono a renderlo uno dei più intensi e significativi lavori di Żuławski. Basato sul romanzo omonimo di Jerzy Zuławski. Girato in Polonia, Ucraina, nel Deserto del Gobi e sulle montagne del Caucaso.