Marcia nuziale

Film a episodi. In Prime nozze, un borghese (Ugo Tognazzi) ossessionato dalla sua cagnolina le organizza matrimonio e successivo accoppiamento; in Il dovere coniugale, una coppia (Tognazzi e Shirley Anne Field) si perde in logorroiche discussioni invece di fare l'amore; in L'igiene coniugale, il pudico Frank (Tognazzi) cerca di affrontare i problemi sessuali con la moglie Nancy (Alexandra Stewart) e finisce per tradirla; in La famiglia felice, l'Istituzione per la Protezione della Famiglia spinge gli individui a sposarsi con dei manichini, al fine di realizzare una società libera da ansie e condizionamenti.

Quattro segmenti (inframmezzati da immagini sottilmente inquietanti di quadretti familiari) diretti da Marco Ferreri, anche sceneggiatore con Diego Fabbri e Rafael Azcona, per tratteggiare la degenerazione del matrimonio. Il ruolo della coppia nella modernità, tra quotidianità, sesso e riproduzione (sminuita a livello quasi bestiale, come evidentemente testimoniato dal primo episodio), in un contesto alienante, demenziale e disumanizzato (l'apocalisse morale di La famiglia felice): temi interessanti, ma la realizzazione risente di una satira non particolarmente incisiva (ben lontana dai vertici corrosivi che Ferreri raggiungerà negli anni a venire) e il film finisce per poggiarsi esclusivamente sul talento di un istrionico e straordinario Tognazzi (che, comunque, regala momenti feroci e memorabili). Superfluo intervento della censura.