Beau travail
Beau travail
1999
Paese
Francia
Genere
Drammatico
Durata
92 min.
Formato
Colore
Regista
Claire Denis
Attori
Denis Lavant
Michel Subor
Grégoire Colin
Richard Courcet
Nicolas Duvauchelle
Una milizia di uomini prestano servizio nel Djibouti, una piccola Legione estera francese, e i loro esercizi di addestramento non conoscono tregua. Il sergente Galoup (Denis Lavant) incarna fisicamente e mentalmente l'ideale del legionario modello, ma la gelosia per una giovane recluta, Sentain (Grégoire Colin), pregiudicherà la sua stabilità. Dal romanzo di Herman Melville Billy Budd, Claire Denis alza il tiro rispetto ai suoi film precedenti e dirige un'opera d'ambientazione militare con una fotografia torrida e assolata, un uso plastico dei corpi maschili e un'ostentazione provocante e languida della loro fisicità. Il film è un tour de force visivamente notevole, sensuale e surreale, un “sogno tropicale” che lavora sullo stereotipo del cameratismo erodendone l'immaginario, tra curiosa magia esotica e insondabile mistero. Peccato però che nella parte centrale giri intorno a un'assenza di idee protratta all'infinito e traendo dalla legnosa crisi personale e mentale del protagonista un centro di gravità instabile e poco permanente, oltre che alle lunghe decisamente poco interessante. Lo stile sovversivo e deliberatamente provocatorio della regista riesce però spesso a colpire nel segno e a irretire in più di un'occasione, lavorando sulla latenza dell'erotismo maschile e su due stilemi a lei cari, il primo narrativo, il secondo estetico-formale: l'abbandono della Francia da un lato e il lavoro sul sonoro in rapporto all'immagine dall'altro, che anche qui produce momenti sinestetici memorabili. Il prologo è sulle note dell'hit Simarik del cantante turco Tarkan, mentre il finale, un piano-sequenza giustamente entrato nel recente immaginario collettivo cinefilo, vede Denis Lavant agitarsi, da funambolo trasformista qual è, al suono trascinante di Rhythm of the Night: quando il cinema postmoderno sa farsi “puro gesto” ad altissimi livelli. Alcune parti della colonna sonora sono tratte da composizioni di Benjamin Britten, ispirate anch'esse al romanzo di Melville.
Maximal Interjector
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