Confidenze troppo intime
Confidences trop intimes
2004
Paese
Francia
Generi
Drammatico, Sentimentale
Durata
104 min.
Formato
Colore
Regista
Patrice Leconte
Attori
Sandrine Bonnaire
Fabrice Luchini
Michel Duchaussoy
Anne Brochet
Gilbert Melki
Laurent Gamelon
Anna (Sandrine Bonnaire) entra nello studio di William (Fabrice Luchini), consulente fiscale, scambiandolo per quello di uno psicanalista. Senza che l'uomo riesca subito a confessarle la verità, la donna comincerà ad aprirsi e confidarsi con spontaneità e mistero. Dopo Il marito della parrucchiera (1990) e La ragazza sul ponte (1999), è di nuovo un gioco di coppia anomalo e morboso a portare Patrice Leconte nei punti più alti del suo cinema. Perennemente in bilico tra il parlato e il non detto, tra il nascosto e il trapelato, tra gestualità – la sigaretta di Anna – e mimica – il corpo ingessato di William – Confidenze troppo intime approfondisce ancora una volta il rapporto caro a Leconte tra uomo e donna, questa volta tra due anime bloccate, disorientate e inascoltate. In un crescendo di tensione e rivelazioni, lo sguardo tra i due si fa allo stesso tempo erotico e sospettoso, soprattutto dopo l'entrata in scena del marito di Anna, Marc (Gilbert Melki). È un gioco di tentazioni, voyeurismi, scambi di ruolo quasi polanskiani, che non possono non attrarre lo spettatore, nonostante l'azione di matrice spiccatamente teatrale si svolga quasi tutta dentro le quattro pareti di uno studio, risentendo di un opprimente immobilismo. Caratterizzazioni convincenti, anche se il personaggio dell'ex moglie di William, Jeanne (Anne Brochet), risulta poco efficace. Presentato in concorso al Festival di Berlino.
Maximal Interjector
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