A luci spente

Roma, 1943. In piena Seconda guerra mondiale, il regista Giovanni Forti (Giulio Scarpati) tenta, con l'ausilio del produttore Ettore Benedetti (Toni Bertorelli), di girare la pellicola Redenzione. L'occupazione tedesca, le tensioni politiche e le inquietudini personali creeranno non pochi problemi.

Maurizio Ponzi, anche sceneggiatore con Piero Spila e Stefano Tummolini, confeziona un dramma sulle contraddizioni storiche dell'Italia fascista, tra cambiamenti, ipocrisie e opportunismi. La componente metacinematografica (il film nel film, con annesse riflessioni sulla tecnica che deve adeguarsi a una nuova visione della realtà) dovrebbe innalzare i toni e le ambizioni dell'opera, ma si rivela invece furbetta e pretestuosa; ciò che rimane è un ibrido adagiato su stereotipi e cliché (le bizze dell'attrice Elena Monti, interpretata da Giuliana De Sio), incapace di analizzare le dinamiche inerenti a un oscuro periodo nazionale. In ogni caso, buone prove da parte del cast. Filippo Nigro è Andrea Gautieri, Andrea Di Stefano è Primo Ratelli. Musiche di Antonio Sechi.