Flowers of Shanghai

Hai shang hua

Anno

Paese

Generi

Durata

130

Formato

Regista

Le vicende di un gruppo di prostitute (i fiori del titolo) in un bordello di Shanghai alla fine del XIX secolo: le relazioni che s'intrecciano con i clienti, per molte di loro, vanno al di là del semplice scambio mercantile, e rappresentano la possibilità di potersi guadagnare un futuro migliore, giocando con le infatuazioni dei loro avventori per ottenere ciò che a loro occorre.

Il senso di Hou Hsiao-hsien per l'inquadratura (e le sue potenziali radicalità, riconducibili quasi tutte alla fissità e alla contemplazione di uno spazio ristretto), in questo caso avrebbe dovuto avere come conseguenza un trattamento dell'immagine ancora più immersivo e privo di compromessi: si racconta infatti di una prigione, seppur sui generis, in cui i corpi sono intrappolati e non c'è possibilità di accogliere le sollecitazioni dell'esterno, se non per volontà di quest'ultimo. Le premesse però non sono mantenute e, in questo caso, Hou Hsiao-hsien asciuga troppo il respiro autentico del suo cinema, e non arriva ad abbracciare fino in fondo gli esiti verso cui la sua arte è in grado di tendere. Visivamente notevole, con punte di assoluta bellezza e giochi di luce ammirevoli, ma deficitario su tutto il resto.
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