Café Lumiere

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Anno

Generi

Durata

103

Formato

Regista

A Tokyo, Yoko (Yo Hitoto) è incinta di un uomo che non ama. Nel frattempo è impegnata a lavorare su un musicista taiwanese vissuto nei primi del Novecento, senza contare che deve occultare agli occhi del mondo una maternità in corso.

In occasione del centenario della nascita di Yasujiro Ozu, la casa di produzione giapponese Shockiku ha affidato a Hou Hsiao-hsien il compito di realizzare un film che omaggiasse il maestro. Il risultato è Café Lumiere, che però si presenta composto da una materia narrativa troppo esile, dove la dilatazione temporale diventa tangibile nel momento in cui il film non riesce a garantire una progressione efficace degli eventi. Anche l'omaggio a Ozu risulta stilizzato, ombelicale e piuttosto di maniera. Hou Hsiao-hsien è stato spesso avvicinato al regista di Tokyo Story (1953), anche se, come ha sottolineato Dario Tomasi, il suo cinema va avvicinato anche al lavoro dell'altro grande maestro giapponese Kenji Migozuchi, seppur con i dovuti distinguo. In Café Lumiere, però, la lezione dei maestri si riduce ad alcuni momenti rilevanti, in maniera isolata, solo sotto il profilo strettamente compositivo.
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