
Italians
Durata
116
Formato
Regista
Film a episodi in cui si cerca di rispecchiare pregi e difetti dell'italiano medio: nel primo capitolo, due venditori di auto rubate (Riccardo Scamarcio e Sergio Castellitto) partono per un viaggio verso Dubai; nel secondo, un dentista di Roma (Carlo Verdone) si reca a San Pietroburgo per un convegno, restando invischiato in losche faccende.
Il disarmante populismo con cui Giovanni Veronesi affronta “gli italiani” è solo uno dei grossi difetti che il regista si porta dietro da sempre. Se Italians, quantomeno, scade poco nel volgare – benché alcune sequenze con Carlo Verdone, ormai sempre troppo uguale a se stesso, risultino al limite del trash – i risultati sono tutt'altro che solidi e convincenti. Il primo episodio (il migliore dei due) vede Riccardo Scamarcio e Sergio Castellitto offrire due prove dignitose, in una sceneggiatura che però si sfalda e scade nel buonismo più assoluto; il secondo capitolo è, invece, completamente insulso e mai interessante. Il nome del film è ispirato all'omonima rubrica del giornalista Severgnini su Sette.
Il disarmante populismo con cui Giovanni Veronesi affronta “gli italiani” è solo uno dei grossi difetti che il regista si porta dietro da sempre. Se Italians, quantomeno, scade poco nel volgare – benché alcune sequenze con Carlo Verdone, ormai sempre troppo uguale a se stesso, risultino al limite del trash – i risultati sono tutt'altro che solidi e convincenti. Il primo episodio (il migliore dei due) vede Riccardo Scamarcio e Sergio Castellitto offrire due prove dignitose, in una sceneggiatura che però si sfalda e scade nel buonismo più assoluto; il secondo capitolo è, invece, completamente insulso e mai interessante. Il nome del film è ispirato all'omonima rubrica del giornalista Severgnini su Sette.