Non c'è posto per lo sposo

Alvah Morrell (Tony Curtis) non riesce a trascorrere la luna di miele con Lee (Piper Laurie) perché richiamato tra le fila dei soldati impegnati nella Guerra in Corea. Al suo ritorno, dopo un anno, sembra non riuscire mai a consumare il matrimonio a causa di una serie di stravaganti eventi.

Commedia scanzonata e briosa che mina alle fondamenta l'impettito perbenismo della provincia americana andando a stuzzicare, in maniera raffinata, il taboo del sesso. Sirk, ancor prima della stagione d'oro dei suoi passionali melodrammi (iniziata nel 1954 con Magnifica ossessione), analizza con spirito sarcastico (ma mai cinico) l'istituzione famigliare, fondata sul matrimonio e tutto ciò che ne consegue. L'american way of life degli zuccherosi anni '50 ne esce con le ossa rotte, grazie a uno sguardo acuto che ha il pregio di ironizzare sui luoghi comuni con affettuosa partecipazione. Curtis pimpante, Piper Laurie bella e brava. Un prodotto derivativo e un pizzico prevedibile che strizza l'occhio alle commedie sofisticate di Hawks, senza cadere nel semplice omaggio ma, anzi, proponendosi di descrivere una realtà ben precisa. Sceneggiatura di Joseph Hoffman basata sul romanzo My True Love di Darwin L. Teilhet.