Film a episodi. La Marée: due cugini (Fabrice Luchini e Lisa Danvers) si presentano gioie e dinamiche del sesso, in riva al mare. Thérèse Philosophe: il licenzioso romanzo erotico del XVIII secolo che dà titolo all'episodio ispira le fantasie di Thérèse (Charlotte Alexandra), chiusa per punizione all'interno di un ripostiglio. Erzsébet Bàthory: la contessa Erzsébet Bàthory (Paloma Picasso) sacrifica le giovinette che popolano i villaggi attorno al suo castello per bere il loro sangue e mantenere la propria beltà. Lucrezia Borgia: Lucrezia Borgia (Florence Bellamy) ha rapporti incestuosi con il padre, papa Alessandro VI (Jacopo Berinizi), e il fratello, il cardinale Cesare (Lorenzo Berinizi).

Controverso, censurato, uscito in Italia con notevoli modifiche rispetto al cut originale e addirittura sequestrato nel 1977 dalla Corte d'Appello di Roma (con revoca dello stesso nel 1978), I racconti immorali di Borowczyk è un'opera sfrenatamente indicativa della poetica precisa e ragionevolmente sessuale del suo autore. In viaggio libertario tra passato e presente, consapevolezza storica e influenza letteraria (il primo episodio è ispirato a un racconto di André Pieyre de Mandiargues, di cui Borowczyk nel 1976 adatterà Il margine), i quattro episodi si snodano – seppure imperfetti – in modo da stanare ogni forma di prurigine e indulgenza. Le storie, cui Borowczyk dedica attenzione anatomica e filosofica in egual maniera, ridefiniscono la concezione cinematografica di erotismo (al di là dell'effettiva qualità del risultato finale), e si impongono come spartiacque necessario – e autolesionista, considerati le imminenti involuzioni nella carriera di Borowczyk – per ripensare il sesso sul grande schermo. Immorale? Sicuramente. Forse anche più della Trilogia della vita di pasoliniana memoria: se Pasolini faceva i conti con il giogo del passato e con i torchi imprescindibili del cattolicesimo e della cultura (reazionaria o meno) della società d'appartenenza, Borowczyk usa il retaggio e il passato come invasivo e intimo dispositivo per esplorare e cantare le lodi, le esclusività (e le infamie) dei suoi racconti. Autocompiaciuto? Non del tutto. Una missione di pensiero, segreta e corporale, si nasconde in fondo dietro l'intera operazione. Nel ruolo della letale contessa Bàthory appare Paloma Picasso, figlia di Pablo e di Françoise Gilot.
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