Nel profondo del delirio

Il dottor Jekyll (Udo Kier) e la fidanzata Fanny (Marina Pierro) organizzano una festa per il loro fidanzamento, cui prendono parte importanti ospiti. La cerimonia, però, si trasformerà presto in fiera degli orrori: la morte di un bambino nelle vicinanze e di una ballerina faranno pensare alle azioni di un violento maniaco, ma la verità è più dura – e letale – di quanto si possa immaginare.

Cinema e letteratura si fondono ancora una volta, nell'opera del polacco Walerian Borowczyk: questa volta la base si struttura a partire da Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde, classico romanzo a tinte horror firmato da R.L. Stevenson nel 1886. In questo caso Borowczyk parte bene, tentando di coniugare terrore ed erotismo: purtroppo, però, le buone intenzioni iniziali vengono sciupate, a servizio di un racconto malfermo e mal sceneggiato (dallo stesso regista). L'operazione diventa molto presto una sarabanda barocca, sanguinolenta e involontariamente ridicola (il fallo assassino), nonostante un raffinato formalismo sullo sfondo, e diversi spunti – filosofici, sarcastici e citazionistici – più che stimolanti. Peccato che l'amalgama sia inferiore rispetto ai singoli ingredienti. Ottimo ed efficace, tuttavia, l'intero cast di attori, inclusa la bellissima Marina Pierro.