
La ragazza che sapeva troppo
Durata
86
Formato
Regista
La giovane turista statunitense Nora Davis (Letícia Román) si reca a Roma per trascorrere un periodo di vacanza, ma gli eventi prendono una piega inaspettata e pericolosa: dopo aver assistito a un delitto sui gradini di piazza di Spagna, la ragazza è ricoverata e ritenuta in preda ad allucinazioni. Tenterà comunque di scoprire la verità, aiutata dal dottor Marcello Bassi (John Saxon).
Giallo con componenti oniriche strutturato e articolato attorno a un concetto di ambivalenza e incertezza dei fatti, il cui titolo cita espressamente L'uomo che sapeva troppo (1934) di Alfred Hitchcock, autore di un omonimo remake nel 1956. Enigmatico e scorrevole, nonostante la poca originalità degli elementi narrativi, La ragazza che sapeva troppo affascina e avvolge in un bianco e nero capace di esaltare i momenti più cupi e tenebrosi con toni oscuri. La vicenda è classicamente giocata su un dispiegarsi di eventi e colpi di scena, funzionali alla trama così come alla costruzione dei personaggi, la cui ambiguità viene risolta solo nel finale. A dispetto dell'omogeneità del risultato, il film alterna alleggerimenti ironici a sequenze d'impatto (come quella iniziale, dal sapore quasi gotico, che descrive la morte dell'anziana Ethel, ospite di Nora, interpretata dalla non accreditata Chana Coubert) e a momenti in cui i filtri della macchina da presa alterano visivamente le immagini, così da sottolineare la confusione tra la realtà e l'immaginazione della protagonista. Suggestivo, ma molto più convenzionale di quanto voglia sembrare. Film di riferimento per autori italiani a venire, come Dario Argento. Valentina Cortese, presenza oscura ed enigmatica, è Laura. Scritto dal regista Mario Bava con Enzo Corbucci, Ennio De Concini, Eliana De Sabata, Mino Guerrini e Franco Prosperi; musiche di Roberto Nicolosi. La canzone Furore, inclusa nei titoli di testa, è cantata da Adriano Celentano.
Giallo con componenti oniriche strutturato e articolato attorno a un concetto di ambivalenza e incertezza dei fatti, il cui titolo cita espressamente L'uomo che sapeva troppo (1934) di Alfred Hitchcock, autore di un omonimo remake nel 1956. Enigmatico e scorrevole, nonostante la poca originalità degli elementi narrativi, La ragazza che sapeva troppo affascina e avvolge in un bianco e nero capace di esaltare i momenti più cupi e tenebrosi con toni oscuri. La vicenda è classicamente giocata su un dispiegarsi di eventi e colpi di scena, funzionali alla trama così come alla costruzione dei personaggi, la cui ambiguità viene risolta solo nel finale. A dispetto dell'omogeneità del risultato, il film alterna alleggerimenti ironici a sequenze d'impatto (come quella iniziale, dal sapore quasi gotico, che descrive la morte dell'anziana Ethel, ospite di Nora, interpretata dalla non accreditata Chana Coubert) e a momenti in cui i filtri della macchina da presa alterano visivamente le immagini, così da sottolineare la confusione tra la realtà e l'immaginazione della protagonista. Suggestivo, ma molto più convenzionale di quanto voglia sembrare. Film di riferimento per autori italiani a venire, come Dario Argento. Valentina Cortese, presenza oscura ed enigmatica, è Laura. Scritto dal regista Mario Bava con Enzo Corbucci, Ennio De Concini, Eliana De Sabata, Mino Guerrini e Franco Prosperi; musiche di Roberto Nicolosi. La canzone Furore, inclusa nei titoli di testa, è cantata da Adriano Celentano.