Ragtime

L'architetto Stanford White (Norman Mailer) prende a modello la ballerina Evelyn (Elizabeth McGovern) per una statua di nudo sul tetto del Madison Square Garden e viene ucciso dal geloso marito di lei (Robert Joy). Parallelamente, si scopre la vicenda di Coalhouse Walker Jr. (Howard E. Rollins Jr.), un pianista ragtime abbandonato dal padre e cresciuto in una famiglia di bianchi.

Dall'omonimo romanzo del 1975 di E. L. Doctorow, Miloš Forman trae un'opera che avrebbe dovuto essere una riflessione storica e corale sull'America di inizio Novecento, sulle sue radici culturali e sui suoi drammi sociali, ma che invece non riesce ad acquistare lo spessore a cui ambisce. Forse anche a causa della castrante produzione De Laurentiis, lo script di Michael Weller risulta sbrigativo rispetto al romanzo e troppo affollato in più passaggi. Se la ricostruzione delle atmosfere funziona, altrettanto non si può dire del ritmo che, più che sincopato (come vorrebbe suggerire il titolo, che si riferisce a un genere di musica jazz), risulta spesso discontinuo. Ultima apparizione sullo schermo per il grande James Cagney (1899-1986), che interpreta il brutale poliziotto Waldo. Molti nomi alle prime armi, tra cui Fran Drescher e Samuel L. Jackson, e piccola apparizione dello scrittore Norman Mailer nel ruolo dell'architetto White. Fotografia di Miroslav Ondrícek, colonna sonora di Randy Newman.