Totò Esposito (Totò), scambiato per il poliziotto Nick Parker (Carlo Ninchi), in combutta con lui e col suo editore (Tino Buazzelli), finge di sposare una giornalista (Isa Barzizza). Va poi con lei in un castello per attirare il misterioso Barbablù che ha rapito sei donne, dopo averne ucciso i mariti.

Bragaglia ritrova Totò (Figaro qua, Figaro là e 47 morto che parla sono, entrambi, dello stesso anno) inserendolo però in una storia in cui prevale l'azione e lo slapstick più che la sua comicità verbale. Ancora una volta l'attore traina l'intera baracca, affiancato però da molti dei suoi sodali (dall'avvenente Barizza alla “spalla” Castellani) e un attore d'estrazione teatrale come Buazzelli. Una delle mogli del mostro è interpretata da una giovanissima Sophia Loren, accreditata col nome di Sofia Lazzaro. Un film senza infamia e senza lode.
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