Dopo la morte di un lontano cugino di Algeri, al musicista ambulante Antonio Lumaconi (Totò) viene offerta la possibilità di dirigere una banda nella qasba. Il malcapitato scoprirà solo in loco però che non lo aspettano tromboni e violini, ma pistole e fucili.

Secondo incontro tra Bragaglia e Totò, il film è la parodia de Il bandito della Casbah (1937) con Jean Gabin, costruito nel primo tempo sul classico gioco degli equivoci e condito dalla fisicità comica del protagonista che di tanto in tanto si avvia verso lidi più surreali. Ne sono esempi la camminata dinoccolata e l'esilarante “danza apache” in cui la testa della malcapitata partner viene impropriamente usata a mo' di metronomo sul corrimano della scalinata. Totò esegue anche una sua canzone: La Mazurka di Totò. In assoluto, una delle pellicole con il celebre attore più interessanti di tutti gli anni Quaranta.
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