Tre colori – Film blu
Trois coleurs: Bleu
Premi Principali
Leone d'oro alla Mostra del Cinema di Venezia 1993
Coppa Volpi per la miglior attrice alla Mostra del Cinema di Venezia 1993
Durata
98
Formato
Regista
Julie (Juliette Binoche) è l'unica sopravvissuta a un incidente nel quale perdono la vita la figlia e il marito, compositore di fama mondiale in procinto di completare il monumentale concerto per l'Europa unita. Mentre il mondo è in ansia per il concerto, Julie lotta per preservare la sua libertà ricominciando una nuova vita anonima nel tentativo di elaborare il lutto.
Primo film della cosiddetta trilogia dei colori, dedicati ognuno a un colore della bandiera francese e a una parte del motto rivoluzionario Liberté, Égualité, Fraternité, Film blu, incentrato sulla libertà, intreccia, attraverso l'esplorazione del processo d'elaborazione del lutto, il tema principale con il suo rovescio: l'autoprigionia che la libertà ab-soluta, cioè sciolta da ogni legame, comporta. Mediante un complesso accordo formale tra immagine, colore e suono (i riflessi del blu, l'incipit del concerto per l'Europa e le dissolvenze a nero improvvise che squarciano le inquadratura), il regista polacco sottolinea, in una forma che si fa contenuto e viceversa, il percorso interiore di Julie, evidenziando ogni tappa del doloroso viaggio. La fuga dal mondo, per la protagonista, è tale fino al punto di non ritorno, e la crescita del personaggio ruota attorno al completamento dell'opera incompiuta del marito (sia essa musicale o fisica: il bambino nato dal rapporto con l'amante), e le permette di guadagnare un nuovo posto nella realtà, non più da debole, ma forte dell'esperienza luttuosa. Film blu, nella sua impostazione contenutistico-formale, ricalca molti dei temi del precedente La doppia vita di Veronica (1991), qui ulteriormente affinati e ponderati. Miglior interpretazione femminile per Juliette Binoche e Leone d'oro, ex aequo con America oggi (1993) di Robert Altman, alla 50ª Mostra d'Arte Cinematografica di Venezia.
Primo film della cosiddetta trilogia dei colori, dedicati ognuno a un colore della bandiera francese e a una parte del motto rivoluzionario Liberté, Égualité, Fraternité, Film blu, incentrato sulla libertà, intreccia, attraverso l'esplorazione del processo d'elaborazione del lutto, il tema principale con il suo rovescio: l'autoprigionia che la libertà ab-soluta, cioè sciolta da ogni legame, comporta. Mediante un complesso accordo formale tra immagine, colore e suono (i riflessi del blu, l'incipit del concerto per l'Europa e le dissolvenze a nero improvvise che squarciano le inquadratura), il regista polacco sottolinea, in una forma che si fa contenuto e viceversa, il percorso interiore di Julie, evidenziando ogni tappa del doloroso viaggio. La fuga dal mondo, per la protagonista, è tale fino al punto di non ritorno, e la crescita del personaggio ruota attorno al completamento dell'opera incompiuta del marito (sia essa musicale o fisica: il bambino nato dal rapporto con l'amante), e le permette di guadagnare un nuovo posto nella realtà, non più da debole, ma forte dell'esperienza luttuosa. Film blu, nella sua impostazione contenutistico-formale, ricalca molti dei temi del precedente La doppia vita di Veronica (1991), qui ulteriormente affinati e ponderati. Miglior interpretazione femminile per Juliette Binoche e Leone d'oro, ex aequo con America oggi (1993) di Robert Altman, alla 50ª Mostra d'Arte Cinematografica di Venezia.