
Tre mogli
Durata
105
Formato
Regista
Beatrice (Francesca D'Aloja), Billie (Silke) e Bianca (Iaia Forte) non si conoscono, ma tutti i loro mariti sono scappati con nove miliardi di lire. Unica informazione a loro disposizione: il luogo della fuga è l'Argentina. Le tre partono alla volta del Sudamerica, pedinate da un poliziotto (Claudio Gregori). Dopo i contrasti iniziali, cercheranno di trovare, al di là dei loro coniugi, anche una nuova armonia.
Marco Risi, regista esperto frequentatore di drammi sociali, è altrettanto abituato a ritornare puntualmente alla commedia, genere con cui si è cimentato a inizio carriera (Vado a vivere da solo del 1982). Altro ritorno, nel suo cinema, è l'utilizzo di un'ambientazione esotica molto distante dall'Italia: ne Il continente nero (1993) c'era Malindi, in Tre mogli troviamo la splendida Argentina, divisa tra la metropoli Buenos Aires e le silenziose e sterminate Pampas. Di ispanico si sente anche un tocco almodovariano per l'architettura delle psicologie, in questo caso quelle delle tre mogli, delle quali ci ritroviamo a osservare la femminilità energica che sgorga dai loro tratti caratteriali. Oltre a un cast tutto sommato accettabile, il film non offre però molto altro e tutto rimane una promessa solo accennata: il brio e la comicità sono al minimo sindacale, i passaggi investigativi a dir poco forzati e al di là dei paesaggi e degli skyline, dopo la visione rimane poco. Scritto dal regista con Silvia Napolitano.
Marco Risi, regista esperto frequentatore di drammi sociali, è altrettanto abituato a ritornare puntualmente alla commedia, genere con cui si è cimentato a inizio carriera (Vado a vivere da solo del 1982). Altro ritorno, nel suo cinema, è l'utilizzo di un'ambientazione esotica molto distante dall'Italia: ne Il continente nero (1993) c'era Malindi, in Tre mogli troviamo la splendida Argentina, divisa tra la metropoli Buenos Aires e le silenziose e sterminate Pampas. Di ispanico si sente anche un tocco almodovariano per l'architettura delle psicologie, in questo caso quelle delle tre mogli, delle quali ci ritroviamo a osservare la femminilità energica che sgorga dai loro tratti caratteriali. Oltre a un cast tutto sommato accettabile, il film non offre però molto altro e tutto rimane una promessa solo accennata: il brio e la comicità sono al minimo sindacale, i passaggi investigativi a dir poco forzati e al di là dei paesaggi e degli skyline, dopo la visione rimane poco. Scritto dal regista con Silvia Napolitano.