Tutto l'oro del mondo
Tout l'or du monde
Durata
90
Formato
Regista
Un ricco industriale di Parigi (Alfred Adam) mette gli occhi su un piccolo villaggio di contadini, con l'intenzione di rivenderlo dopo averlo ristrutturato. Ma non ha fatto i conti con alcuni abitanti che non vogliono cedere.
Aperto da un notevole incipit, il film non mantiene le premesse iniziali e si affloscia presto in uno scontro città/campagna stereotipato e fin prevedibile. René Clair, al suo penultimo lungometraggio, ha ancora sarcasmo da vendere, ma la sua indole tagliente viene fuori soltanto a tratti, spesso soffocata da una sceneggiatura che dimostra di avere davvero poche frecce al proprio arco. Troppe le sequenze inutili, inserite soltanto per raggiungere i novanta minuti di durata. Ridondante e povero di veri spunti degni di tal nome.
Aperto da un notevole incipit, il film non mantiene le premesse iniziali e si affloscia presto in uno scontro città/campagna stereotipato e fin prevedibile. René Clair, al suo penultimo lungometraggio, ha ancora sarcasmo da vendere, ma la sua indole tagliente viene fuori soltanto a tratti, spesso soffocata da una sceneggiatura che dimostra di avere davvero poche frecce al proprio arco. Troppe le sequenze inutili, inserite soltanto per raggiungere i novanta minuti di durata. Ridondante e povero di veri spunti degni di tal nome.