I banditi del tempo

Inghilterra. Un ragazzino (Craig Warnock) appassionato di storia, che vive in una famiglia in balia del consumismo più sfrenato, durante una notte viene rapito da dei nani che lo portano a spasso per il passato: farà la conoscenza, tra gli altri, di Napoleone (Ian Holm), Agamennone (Sean Connery), Robin Hood (John Cleese) e Dio in Persona (Ralph Richarson).

Girato da Terry Gilliam e da una grossa fetta dei Monty Python dopo Brian di Nazareth (1979), I banditi del tempo è il film che, dopo lo sfortunato esordio in solitaria di Jabberwocky (1977), rivelò al mondo il talento registico e cinematografico dell'istrionico disegnatore del gruppo comico più famoso d'Inghilterra e futuro autore di Brazil (1985). Nonostante l'impostazione ancora giocosa, ai limiti del comico (sceneggiatura firmata da Gilliam e Michael Palin), è possibile vedere con chiarezza lo stile fantasmagorico e bizzarro (grandangoli, camera viva e mobilissima, scenografia tracimante) che in futuro diventerà marchio di fabbrica e poi “visione del mondo” del Terry Gilliam autore. Per il resto, I banditi del tempo è un'intelligente divertissement storico, seppur meno pungente e ficcante delle opere simili dei Monty Python dedicate al passato. Curiosità: fu il maggior successo commerciale della HandMade Films, casa produttrice fondata dall'ex Beatle George Harrison.