Diego (Yves Montand), uno dei leader del partito comunista spagnolo, sta rientrando a Parigi dopo una missione a Madrid. L'uomo inizia a nutrire dubbi sull'operato dei suoi compagni, mentre il rischio di venire arrestato si fa sempre più alto.

Alla base de La guerra è finita c'è una sceneggiatura, fortemente autobiografica, di Jorge Semprún, romanziere spagnolo esule in Francia, che ha dato al suo copione una forte dose di autenticità. Appassionata e coinvolgente riflessione sulle incertezze ideologiche di un uomo come tanti, la pellicola è valorizzata dall'elegante regia di Alain Resnais, che si muove in scioltezza (come da sua abitudine) tra differenti temporalità: i flashback sono parte integrante di un flusso mentale che si muove, indistintamente, tra passato e presente. Il ritmo è incessante e il bombardamento di immagini e ragionamenti lo rende un film ad alto tasso intellettuale, non di semplice lettura ma estremamente appagante e ricco di spunti di riflessione. Attaccato sia da destra che da sinistra, è un lungometraggio che vive (anche) di improvvise fiammate e di sequenze destinate a rimanere a lungo impresse nella memoria: tra queste, due scene d'amore che la censura italiana ha inopinatamente tagliato.
Lascia un tuo commento

Dello stesso regista

Potrebbero interessarti anche

Corsi

Sei un appassionato di cinema?
Non perderti i nostri corsi lorem ipsum dolor


Sei un’azienda, un museo o una scuola?
Abbiamo studiato per te lorem ipsum dolor

Con il tuo account puoi:

Votare i tuoi film preferiti

Commentare i film

Proporre una recensione

Acquistare i nostri corsi

Guardare i webinar gratuiti

Personalizzare la tua navigazione

Filtri - Cerca un Film

Attori
Registi
Genere
Paese
Anno
Cancella
Applica