A Lecce è tutto pronto per la prima dell'Aida di Verdi, spettacolo finanziato dal boss Michele (Michele Placido) e in cui lavora anche la sua amante Lunetta (Lunetta Savino). Sarà solo l'inizio di una serie di complicazioni, multifamiliari e sentimentali.

Dopo il discreto Matrimoni (1998), Cristina Comencini torna dietro la macchina da presa per dirigere una commedia sciapa che pone nuovamente la famiglia al centro dell'attenzione. Il risultato, però, non è all'altezza del precedente lavoro: la vicenda è fastidiosamente intricata e porta a un senso di spaesamento difficile da tollerare, mentre la regista si lascia prendere la mano dallo spirito caricaturale e grottesco insito nella sceneggiatura, perdendo la concentrazione sul racconto. Il cattivo gusto è dietro l'angolo. Le performance enfatiche degli attori rispecchiano lo spirito voluto dalla regista, ma la scelta si rivela infelice.
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