Mondo Topless
Mondo Topless
Durata
60
Formato
Regista
Nella San Francisco degli anni Sessanta, alcune procaci stripper in topless raccontano le loro vite, tra controcultura e liberazione sessuale.
Mondo Topless è, a suo modo, uno dei manifesti politici del suo tempo: ed effettivamente non gli si può dar torto. Alla regia c'è Russ Meyer, che contamina il documentario con alcune incursioni al suo passato autoriale (sono presenti spezzoni dei suoi lavori precedenti e perfino il provino di Lorna Maitland per Lorna del 1964). Racconto evocativo di seni e danze che si apre sulla colorata San Francisco dei Sixties, la pellicola diventa presto una tortura estenuante e poco interessante, che di liberatorio ha solo impostazioni e intenzioni. Lo sviluppo, però, è tremendamente noioso. Sulla scia dei vari documentari realistico-grotteschi omologhi (di cui Mondo cane, nel 1962, è eletto indiscusso portabandiera), Mondo Topless prova a inserirsi a forza, strizzando l'occhio da un lato al cinema d'autore europeo dal montaggio sconnesso e concettuale, dall'altro al “Movimento Topless” come reazione efficace di controcultura, invocato dalle esperienze raccontate delle sue bellissime performers. Con risultati disastrosi, quando non ridicoli.
Mondo Topless è, a suo modo, uno dei manifesti politici del suo tempo: ed effettivamente non gli si può dar torto. Alla regia c'è Russ Meyer, che contamina il documentario con alcune incursioni al suo passato autoriale (sono presenti spezzoni dei suoi lavori precedenti e perfino il provino di Lorna Maitland per Lorna del 1964). Racconto evocativo di seni e danze che si apre sulla colorata San Francisco dei Sixties, la pellicola diventa presto una tortura estenuante e poco interessante, che di liberatorio ha solo impostazioni e intenzioni. Lo sviluppo, però, è tremendamente noioso. Sulla scia dei vari documentari realistico-grotteschi omologhi (di cui Mondo cane, nel 1962, è eletto indiscusso portabandiera), Mondo Topless prova a inserirsi a forza, strizzando l'occhio da un lato al cinema d'autore europeo dal montaggio sconnesso e concettuale, dall'altro al “Movimento Topless” come reazione efficace di controcultura, invocato dalle esperienze raccontate delle sue bellissime performers. Con risultati disastrosi, quando non ridicoli.