L'ombra del diavolo

Tom O'Meara (Harrison Ford), poliziotto di origini irlandesi, ospita inconsapevolmente un terrorista dell'Ira (Brad Pitt), inviato a New York sotto falsa identità per acquistare armi. Il rapporto tra i due si intensifica, ma la verità emergerà prepotente, scatenando drammi e crisi di coscienza.

Ultimo film di Alan J. Pakula, che ritrova Harrison Ford dopo averlo diretto in Presunto innocente (1990). Al regista non interessa sviscerare la questione del terrorismo irlandese, quanto delineare il tema intimo del rapporto tra i due uomini e i sentimenti contrastanti che, irrimediabilmente, li uniscono e dividono. Affascinante e originale la raffigurazione di una città cinematograficamente abusata come New York, grazie anche alla fotografia di Gordon Willis, ma il passo di Pakula appare stanco e la sceneggiatura (firmata a sei mani da David Aaron Cohen, Vincent Patrick e Kevin Jarre) si rivela approssimativa e confusa. E se il rapporto tra i due protagonisti risulta glaciale, dipende forse dalle ben note divergenze sul set tra un Brad Pitt in irresistibile ascesa e il vecchio leone Ford, bravi negli assoli ma poco convincenti nei duetti. Il risultato è un'introspezione latitante dei personaggi in un thriller che colpisce a tratti nel segno, ma che sembra trascinarsi con stanchezza fino a una risoluzione scontata. Treat Williams è Billy Burke; musiche di James Horner.