La donna che inventò lo strip-tease
Gipsy
Durata
143
Formato
Regista
Rose (Rosalind Russell) è una madre possessiva e premurosa che spera di poter lanciare le sue due figlie, June (Ann Jillian) e Louise (Natalie Wood), nel mondo dello spettacolo, anche se le ragazze non sembrano interessate. Un giorno però, per una serie di circostanze, Louise diventerà una famosa spogliarellista suscitando la gelosia della madre.
Ormai sul finire di carriera, Mervyn LeRoy torna a dirigere una commedia sentimentale arricchita da alcune sequenze musicali. Dopo aver dato prova di sapersi perfettamente orientare in questo genere (come nel film La danza delle luci del 1933), il regista riconferma questa sua particolare capacità firmando una pellicola che, seppur lontana dalle vette della sua filmografia, risulta piacevole e curata al punto giusto. La donna che inventò lo strip-tease si avvale di una buona struttura narrativa incalzante e solida, supportata da numerose sequenze comiche e capace di mantenere la sobrietà anche nel tinteggiare le parentesi più romantiche, mai troppo appesantite dalla retorica o dai buoni sentimenti. Pur non trattandosi di un'opera indimenticabile (il lieto fine è scontato e la figura della mamma possessiva troppo stereotipata), il film è capace di intrattenere il pubblico senza impegnarlo troppo, indovinando le canzoni e l'accurato lavoro delle maestranze.
Ormai sul finire di carriera, Mervyn LeRoy torna a dirigere una commedia sentimentale arricchita da alcune sequenze musicali. Dopo aver dato prova di sapersi perfettamente orientare in questo genere (come nel film La danza delle luci del 1933), il regista riconferma questa sua particolare capacità firmando una pellicola che, seppur lontana dalle vette della sua filmografia, risulta piacevole e curata al punto giusto. La donna che inventò lo strip-tease si avvale di una buona struttura narrativa incalzante e solida, supportata da numerose sequenze comiche e capace di mantenere la sobrietà anche nel tinteggiare le parentesi più romantiche, mai troppo appesantite dalla retorica o dai buoni sentimenti. Pur non trattandosi di un'opera indimenticabile (il lieto fine è scontato e la figura della mamma possessiva troppo stereotipata), il film è capace di intrattenere il pubblico senza impegnarlo troppo, indovinando le canzoni e l'accurato lavoro delle maestranze.