
Il volto dei potenti
Rollover
Durata
116
Formato
Regista
Dopo il misterioso assassinio del marito, magnate petrolchimico, la vedova Lee Winters (Jane Fonda) indaga con l'aiuto di un finanziere (Kris Kristofferson). Scopriranno una rete di connessioni che coinvolge alcuni paesi arabi, allo scopo di far scoppiare una crisi economica in tutto l'Occidente.
Maldestro thriller diretto da Alan J. Pakula, che giustappone la vicenda sentimentale a uno scenario fantapolitico complesso e confuso. Per quanto faccia luce su alcuni meccanismi della finanza mondiale (in parte rivelatisi poi esatti) partendo dalle premesse della crisi petrolifera degli anni Settanta, la sceneggiatura di David Shaber è oscura, ridondante e risibile: lo spunto politico appare come strumento gratuito per sviscerare un romanticismo d'accatto. È proprio il dialogo tra le due anime del film a non reggere, con una storia stucchevole coronata da una conclusione posticcia in cui l'amore trionfa sul vile denaro. Nemmeno attori del calibro di Jane Fonda e Kris Kristofferson, che appaiono stanchi e poco incisivi, riescono a risollevare le sorti di un film agonizzante, appesantendo in modo insostenibile un ritmo già stagnante. Incoerente e prolisso. Sprecata la fotografia dell'italiano Giuseppe Rotunno; musiche di Michael Small.
Maldestro thriller diretto da Alan J. Pakula, che giustappone la vicenda sentimentale a uno scenario fantapolitico complesso e confuso. Per quanto faccia luce su alcuni meccanismi della finanza mondiale (in parte rivelatisi poi esatti) partendo dalle premesse della crisi petrolifera degli anni Settanta, la sceneggiatura di David Shaber è oscura, ridondante e risibile: lo spunto politico appare come strumento gratuito per sviscerare un romanticismo d'accatto. È proprio il dialogo tra le due anime del film a non reggere, con una storia stucchevole coronata da una conclusione posticcia in cui l'amore trionfa sul vile denaro. Nemmeno attori del calibro di Jane Fonda e Kris Kristofferson, che appaiono stanchi e poco incisivi, riescono a risollevare le sorti di un film agonizzante, appesantendo in modo insostenibile un ritmo già stagnante. Incoerente e prolisso. Sprecata la fotografia dell'italiano Giuseppe Rotunno; musiche di Michael Small.