Pinky, la negra bianca

Pinky

Anno

Paese

Usa

Generi

Durata

102

Formato

Regista

Pinky Johnson (Jeanne Crain), giovane afroamericana dalla carnagione bianchissima, torna nel natio villaggio del profondo sud dopo essersi diplomata infermiera a Boston. Oppressa dai pregiudizi, vuole tornare dal fidanzato (William Lundigan) che non sa delle sue origini, ma deve assistere l'anziana Miss Em (Ethel Barrymore). E ritrovare la propria identità.

Uno dei primi esempi di film-denuncia nei confronti della segregazione razziale negli Stati Uniti. Venne iniziato da John Ford che però lasciò l'incarico per divergenze con il produttore Darryl Zanuck una settimana dopo l'inizio delle riprese. Al suo posto fu chiamato Elia Kazan, autore particolarmente sensibile alle questioni sociali che aveva già affrontato il tema dei pregiudizi in Barriera invisibile (1947). È un piccolo film senza particolari guizzi registici, ma un importante saggio d'indignazione civile contro il razzismo. Il bel personaggio di Pinky è incarnato da Jeanne Crain che, ovviamente, non aveva neppure una goccia di sangue afroamericano nelle vene: risulta comunque efficace, nonostante una recitazione un po' affettata. Sullo stesso tema – il rifiuto delle proprie origini etniche pur di essere accettati nella società – si veda anche lo splendido Lo specchio della vita di Douglas Sirk (1959).
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